Guido ci spiega il processo completo per risolvere i problemi di impermeabilizzazione e pavimentazione di un terrazzo, utilizzando una combinazione di barriera al vapore, guaina liquida impermeabilizzante e microcemento. Il terrazzo presentava inizialmente problemi di infiltrazioni dovuti al ristagno d’acqua sotto le vecchie piastrelle, che causava rigonfiamenti e danni durante i tentativi di sigillatura. Per prevenire questi problemi, il team ha applicato prima una barriera al vapore cementizia, che funge da strato chimico per bloccare l’umidità ascendente e impedire la formazione di pressione sotto la guaina impermeabilizzante. Una volta asciutta la barriera, è stata applicata una guaina liquida impermeabilizzante rinforzata con fibra di vetro, creando una sigillatura stagna su tutta la superficie e il perimetro del terrazzo, impedendo efficacemente l’infiltrazione della pioggia.
Dopo aver testato a lungo la guaina con piogge reali per diversi mesi, è stato posato il microcemento, scelto per la sua resa estetica, la durabilità e le qualità impermeabili. Il microcemento è stato applicato in più strati, compreso un fondo e un prodotto specifico per esterni, resistente all’ingiallimento e agli agenti atmosferici. Anche la soglia in travertino del terrazzo è stata trattata con un prodotto impermeabilizzante per evitare assorbimenti d’acqua.
Questo approccio multistrato garantisce un’impermeabilizzazione al 100%, evitando anche l’uso di antiestetici “funghetti” di ventilazione (aeratori), spesso utilizzati per gestire l’umidità ma poco gradevoli e scomodi, specialmente in ambienti familiari. Guido sottolinea anche il vantaggio di lasciare le vecchie piastrelle intatte, evitando demolizioni e disordine. La superficie in microcemento è liscia, facile da pulire e senza fughe, con una vasta scelta di colori per eventuali personalizzazioni future.
Guido riflette inoltre sulla resistenza del microcemento durante l’esposizione prolungata alla pioggia prima della sigillatura finale, osservando solo un leggero sbiadimento del colore ma nessun danno strutturale. Questo progetto evidenzia la sinergia tra barriera al vapore, guaina liquida e microcemento per creare una superficie di terrazzo impermeabile, durevole e visivamente gradevole, risolvendo sia problemi funzionali che estetici.
Punti Salienti
💧 Applicazione di una barriera al vapore cementizia per bloccare l’umidità ascendente e prevenire rigonfiamenti sotto la guaina.
🛡 Utilizzo di una guaina liquida impermeabilizzante rinforzata con fibra di vetro per una completa impermeabilizzazione del terrazzo.
🎨 Installazione del microcemento come strato finale durevole, continuo ed esteticamente gradevole.
🚫 Evitata l’installazione di “funghetti” di ventilazione grazie alla combinazione barriera + guaina.
🕒 Test approfondito con pioggia reale per mesi prima dell’applicazione del microcemento, per garantire affidabilità.
🔧 Conservazione delle piastrelle esistenti senza demolizioni, riducendo disagi e sporco.
🌦 Ottima resistenza del microcemento agli agenti atmosferici, con solo lievi scolorimenti notati.
Approfondimenti Chiave
💡 La Barriera al Vapore come Strato Fondamentale di Controllo dell’Umidità: L’uso di una barriera cementizia tricomponente è essenziale per gestire l’umidità proveniente dal sottofondo. Senza questa, l’umidità intrappolata sotto la guaina potrebbe causare rigonfiamenti e il fallimento dell’impermeabilizzazione. Questo sottolinea l’importanza di un’adeguata gestione dell’umidità in questi progetti.
💧 Guaina Liquida Rinforzata con Fibra di Vetro per un’Impermeabilizzazione Duratura: L’applicazione di una guaina rinforzata crea una “camicia” flessibile e resistente attorno al terrazzo, bloccando l’ingresso dell’acqua. Il rinforzo in fibra migliora notevolmente la resistenza a crepe e usura nel tempo.
🎨 Il Microcemento come Finitura Funzionale ed Elegante: Il microcemento non è scelto solo per l’impermeabilità, ma anche per l’aspetto moderno e uniforme. È resistente agli agenti esterni, non ingiallisce e si pulisce facilmente. Inoltre, la sua capacità di “respirare” riduce il rischio di distacchi o bolle nel tempo.
🚫 Eliminazione degli Aeratori per Ragioni Pratiche ed Estetiche: Le soluzioni tradizionali per l’umidità prevedono spesso aeratori visivamente invasivi. L’uso di barriera e guaina elimina la necessità di questi dispositivi, migliorando estetica e fruibilità del terrazzo.
⏳ Test Naturale con il Meteo come Prova Reale: Piuttosto che test artificiali, si è preferito verificare la tenuta del sistema con piogge reali per diversi mesi. Questo approccio più realistico aiuta a garantire l’efficacia dell’intervento nel lungo periodo.
🏗 Mantenere le Piastrelle Esistenti Riduce Tempi, Costi e Disagi: Non rimuovere il vecchio rivestimento ha permesso di risparmiare su lavori, rumore, polvere e tempi. Inoltre, preserva il sottofondo strutturale esistente.
🌧 Resistenza del Microcemento in Condizioni Avverse: Nonostante la lunga esposizione alla pioggia prima della sigillatura, il microcemento ha mantenuto l’integrità strutturale, mostrando solo un leggero scolorimento. Questo conferma la sua affidabilità per esterni e l’importanza della protezione finale per conservarne l’aspetto.
Questo progetto dimostra un sistema di impermeabilizzazione e finitura ben progettato, che bilancia performance tecniche, estetica e praticità d’uso, offrendo una superficie per terrazzi durevole e piacevole senza dover ricorrere a demolizioni invasive o soluzioni visivamente sgradevoli.
Domande Frequenti
Quanto costa impermeabilizzare un terrazzo con resina?
Il costo per impermeabilizzare un terrazzo con resina può variare sensibilmente in base a diversi fattori. In linea generale, il prezzo si aggira tra i 50 e gli 80 euro al metro quadro, ma può essere più alto o più basso a seconda di alcune condizioni specifiche. Tra i principali elementi da considerare troviamo le dimensioni e lo stato del terrazzo, la tipologia di resina impiegata, la complessità dell’intervento e la manodopera.
La dimensione del terrazzo incide direttamente sul costo totale: più grande è la superficie, maggiore sarà la quantità di materiale necessario. Se il terrazzo presenta fessurazioni, infiltrazioni o danni strutturali, potrebbe essere necessario effettuare interventi preliminari di ripristino, che incidono sui costi. Anche l’accessibilità del terrazzo è un aspetto importante: un terrazzo difficile da raggiungere richiederà più tempo e risorse.
La tipologia di resina è un altro elemento fondamentale. Le resine poliuretaniche, ad esempio, garantiscono maggiore elasticità e resistenza, ma possono avere un costo più elevato rispetto alle resine acriliche. Inoltre, potrebbe essere necessario l’utilizzo di materiali aggiuntivi come primer, strati di rinforzo, o prodotti di finitura specifici.
Infine, la manodopera varia in base alla regione e all’esperienza dell’impresa scelta. Affidarsi a professionisti specializzati assicura un lavoro duraturo e di qualità, anche se a un prezzo più alto.
Per una valutazione accurata, si consiglia di richiederci un preventivo personalizzato, tenendo conto della durata garantita, della qualità dei materiali e del servizio post-intervento.
Quanto dura la resina impermeabilizzante?
La durata della resina impermeabilizzante dipende da molteplici fattori, ma in media si attesta tra i 10 e i 20 anni, con punte fino a 30 anni se si utilizzano materiali di alta qualità e si esegue una corretta manutenzione. L’elemento che maggiormente incide sulla longevità è proprio la qualità della resina. Le resine epossidiche e poliuretaniche, per esempio, hanno una resistenza superiore rispetto alle varianti acriliche, sia in termini di impermeabilità che di stabilità nel tempo.
Un altro fattore determinante è l’esposizione agli agenti atmosferici. Terrazzi esposti costantemente al sole, alla pioggia e a variazioni termiche importanti possono subire un degrado più rapido se non adeguatamente protetti. Per questo motivo, alcune resine sono additivate con componenti resistenti ai raggi UV, che evitano ingiallimenti e deterioramenti precoci.
La manutenzione periodica può fare una grande differenza: operazioni come la pulizia regolare, l’applicazione di nuovi strati protettivi ogni 5-10 anni e il controllo delle giunzioni migliorano notevolmente la tenuta della resina.
Infine, la qualità dell’applicazione è essenziale. Una posa non corretta può compromettere la durata complessiva dell’intervento. Per questo è raccomandato affidarsi a imprese con comprovata esperienza nel settore. Ulteriori approfondimenti sono disponibili sul sito Poliurea Italia.
Come impermeabilizzare un terrazzo?
Impermeabilizzare un terrazzo richiede una valutazione attenta delle sue condizioni e la scelta del sistema più adatto. Tra le opzioni più comuni troviamo l’impiego di resine impermeabilizzanti, guaina liquida, guaina bituminosa e membrane autoadesive. Ognuna ha vantaggi e limiti, da considerare caso per caso.
La resina impermeabilizzante è molto utilizzata per la sua versatilità: può essere applicata direttamente sul pavimento esistente, coprendo crepe e fughe. Resine poliuretaniche e epossidiche garantiscono ottime prestazioni anche in presenza di escursioni termiche. Inoltre, il sistema a base di resina è compatibile con molti materiali preesistenti.
La guaina liquida, stesa a rullo o pennello, crea uno strato continuo impermeabile, ideale per superfici di medie dimensioni. Offre buona resistenza ai raggi UV e ai cicli gelo-disgelo.
La guaina bituminosa, venduta in rotoli, offre invece massima resistenza ma necessita spesso di demolizioni e lavorazioni più invasive.
Infine, le membrane autoadesive o trasparenti permettono un’applicazione rapida senza modificare l’estetica del terrazzo.
Per ogni intervento, è essenziale pulire bene la superficie, sigillare eventuali crepe e applicare il prodotto seguendo le indicazioni del produttore. Una guida passo passo sui metodi di impermeabilizzazione è disponibile qui
Qual è il miglior impermeabilizzante per terrazzi?
Il miglior impermeabilizzante per terrazzi dipende dalle condizioni specifiche della superficie, dalle esigenze di durabilità e dal budget. Tuttavia, la poliurea viene sempre più riconosciuta come una delle tecnologie più efficaci e performanti per l’impermeabilizzazione, grazie alla sua elevata elasticità, adesione e resistenza meccanica.
La poliurea è un materiale bicomponente che, una volta spruzzato, forma una membrana continua, elastica e impermeabile. Questo la rende ideale per terrazzi soggetti a forti stress climatici o strutturali. Uno dei suoi principali vantaggi è la rapidità di applicazione: può essere calpestabile già dopo poche ore.
Inoltre, si adatta perfettamente a superfici già esistenti senza necessità di demolizioni. Grazie a queste caratteristiche, è ideale anche per interventi di recupero e ristrutturazione. Le versioni più avanzate offrono protezione UV, resistenza chimica e stabilità termica.
Per conoscere nel dettaglio vantaggi, applicazioni e limiti di questa tecnologia, è possibile consultare la guida completa disponibile qui
Qual è la differenza tra resina e guaina impermeabilizzante?
Sia la resina che la guaina sono materiali utilizzati per impermeabilizzare terrazzi, balconi e coperture, ma si differenziano per caratteristiche tecniche, modalità di applicazione, durabilità e costi. Comprendere queste differenze è essenziale per scegliere la soluzione più adatta.
La guaina impermeabilizzante può essere bituminosa (in rotoli) o liquida. Quella bituminosa offre ottima resistenza meccanica ed è indicata per superfici ampie, ma richiede manodopera specializzata e spesso anche il riscaldamento con fiamma. La versione liquida è più flessibile e facile da applicare, ma ha una durata inferiore e richiede più strati.
La resina impermeabilizzante, invece, crea una membrana continua che si adatta a ogni superficie, anche irregolare. Garantisce flessibilità, resistenza ai raggi UV, adattabilità climatica e possibilità di applicazione su supporti già esistenti. Tuttavia, ha un costo più elevato e necessita di una buona preparazione della superficie.
In sintesi, la guaina è ideale per chi cerca una soluzione economica e collaudata, mentre la resina rappresenta una scelta moderna e duratura per chi desidera una superficie uniforme e prestazioni elevate. Maggiori informazioni sulla differenza tra i due materiali sono disponibili Qui